BARTHENAU
Vigna S. Michele
Classificazione Hofstätter
Esposizioni speciali
Un vino dalla forte personalità, molto tipico, che evolverà al meglio dopo un anno di permanenza in bottiglia. Con un colore di media intensità, rivela profumi molto intensi, complessi e variegati. In bocca è ampio, avvolgente, con grande finezza, buona struttura e aciditá bilanciata.
Vitigno
Pinot Bianco
Terreno
Conglomerato di argilla, calce, porfido e ghiaia fine.

Abbinamenti
gastronomici
Pesce, crostacei, carni bianche e pollame.

Temperatura di servizio
12° - 14° C

Vinificazione
Dopo una macerazione a freddo per qualche ora, per esaltare le note fruttate del vino, e una soffice pressatura e relativa sedimentazione, il mosto fermenta in grandi botti rovere. Dopo la fermentazione il Barthenau Vigna S. Michele matura in una botte di rovere di 3.000 litri sui lieviti fini per 15 mesi. I lieviti fini vengono delicatamente mossi settimanalmente (Battonage). Dopo l’imbottigliamento il vino affina per ulteriori 6 mesi in bottiglia.
Tenuta Barthenau
Le uve di questo vino crescono intorno alla tenuta Barthenau ad una altitudine di 450 m.s.l.m. L’ideale posizione di questo vigneto di alta collina, con irradiazione solare ottimale e buon arieggiamento, matura i grappoli alla perfezione. Giornate calde e nottate fresche assicurano la giusta acidità per l’invecchiamento del vino.
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I nostri vigneti e esposizioni
Di fronte a Tramin–Termeno, sul versante est della vallata, si trova l'altopiano di Mazon con i suoi eccezionali vigneti. La denominazione “Vigna” indica un vino che proviene da una particella ben definita e garantisce la sua provenienza. Questa classifica imprime al vino la tipicità, lo stile ed il carattere del vigneto dove è nato.
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4 Generazioni
Josef Hofstätter, fabbro di professione, gestiva un piccolo ristorante con la moglie Maria e produceva il vino nella sua cantina. Ben presto egli decise di assecondare la sua passione per l’enologia. Fu così che nel 1907 fondò la sua azienda vinicola.
Quando Josef Hofstätter morì, senza aver avuto figli, toccò a sua moglie il compito di gestire l’attività, assistita dal fidato collaboratore Konrad Oberhofer.